di Alex M. Salgado
Un Mostro dalle mille teste , quarto film di Rodrigo Plá, uscito in Italia all’inizio di novembre
con Cineclub Internazionale Distribuzione, , da oggi è disponibile in questa sala virtuale:
Si accede come in una normale sala
cinematografica, solo che è online e, una volta effettuata la registrazione e
pagato il biglietto di 5 Euro per le prime visioni, si hanno 48 ore di
tempo per vedere il film.
CineMAF è un nuovo portale di streaming che offre agli utenti
la possibilità di poter guardare On-demand film in contemporanea con la sala
cinematografica o come proseguimento di prima visione, su ogni tipo
di device: Smartphone, Tablet, PC/MAC.
Dopo essersi aggiudicato il Leone del
futuro nel 2007 con il suo coraggioso esordio La zona,
Rodrigo Plà è tornato a Venezia con Un mostro dalle mille teste
– film che ha aperto il Concorso di Orizzonti alla 72. Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Proseguendo sulla scia
del dramma sociale, il regista uruguayano d’adozione messicana si scaglia
contro la corruzione e la negligenza del sistema burocratico del suo paese.
Attraverso la storia di Sonia Bonet – interpretata con bravura, sensibilità e
coraggio da Jana Raluy – l’autore costruisce un thriller psicologico in
cui emerge preponderante tutta l’esasperazione di una donna intenta ad
intraprendere un’estenuante lotta contro il sistema, che si tramuta ben presto
in una spirale di violenza in cui verrà coinvolto anche il figlio. Il caso di
malasanità rappresentato da Plà, infatti, diventa parabola sociale di un
sistema moralmente corrotto incentrato solo sul profitto. Gli stessi stilemi
classici del thriller sono funzionali a portare avanti il processo che il
regista fa alla società messicana con il parallelismo del processo di Sonia
fuori campo – in Messico, infatti, solo l’otto per cento della popolazione può
permettersi un’assicurazione sanitaria.
Tratto dall’omonima opera letteraria della
moglie Laura Santullo – che ha anche sceneggiato il film – Un mostro
dalle mille teste, come tutta la produzione artistica del regista,
affonda le sue radici nella condizione di rifugiato politico uruguayano
dell’autore, rendendolo, senza dubbio, maggiormente sensibile a problematiche a
carattere socio-politico.
Con il suo quarto lavoro, Un Mostro
dalle mille teste¸ il cineasta si conferma autore di grande talento,
grazie a un film che mette in scena con rimarchevole asciuttezza narrativa una
sorta di parabola sociale, il cui obiettivo è la denuncia dell’inefficienza, la
burocrazia e la corruzione di una società che guarda solo al profitto. In soli
75 minuti, i protagonisti di un comune caso di malasanità diventano gli eroi
negativi di una paradossale vicenda di cronaca nera, che si colora di tragedia.
Il ricorso alle convenzioni del thrilling si piegano all’esigenza di
denunciare il mostro dalle mille teste che minaccia la vita dei
cittadini comuni. Nell’impossibilità di difendere altrimenti i propri diritti
di fronte all’irresponsabilità morale di chi detiene il potere di controllo,
all’individuo non resta che reagire in maniera distorta e autolesionista…
“Una madre, suo figlio e un'arma. L'incapacità
di piangere e un errore. Una tragedia personale gettata nella pubblica piazza.
La salute, un diritto umano minato, che diventa una questione di soldi. Le
grandi aziende e la mancanza di responsabilità morale visualizzati da questi
"mostri" dei tempi moderni. L’inefficienza, la burocrazia e la
corruzione come tanti nemici del cittadino comune”. (Rodrigo
Plà)
Nessun personaggio emerge integro o illeso da
questa storia di uno contro il sistema.
«Variety»
Girato con una certa ironia cupa e
caratterizzato da diversi elementi di genere (…) questo film dovrebbe seguire
le orme del film più di successo di Plà, La Zona, che ha vinto il Leone per la Migliore
Opera Prima a Venezia nel 2007.
«Hollywood Reporter»
Conferenza Stampa di Rodrigo Plà a Roma
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