In occasione della proiezione evento di "Ofelia non annega" di giovedì 6 ottobre all' APOLLO 11 di Roma, abbiamo raggiunto la regista Francesca Fini per una breve e intensa chiacchierata sul suo cinema.
Secondo lei il cinema è più un'esperienza estetica o un mezzo di intrattenimento?
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Nella rappresentazione documentaristica secondo lei la verità ha sempre la priorità o conta di più la libera espressione artistica?
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L’agire - che è l’unica cosa che conta nella performance art - potrebbe evolversi, trasformarsi e improvvisamente condurti altrove. Gli straordinari performer*, che "non re-citano” ma “agiscono” nel mio film, subiscono una sorta di vestizione rituale preliminare, e poi vengono sobbarcati di una missione. A volte si tratta di un compito faticoso fisicamente, che devono compiere per ottenere qualcosa (questa la loro “intenzione”). A volte si tratta di azioni apparentemente prive di senso e al limite del ridicolo, che scatenano in loro una fatica altra, quella del confitto con il proprio ego. Il modo in cui riusciranno a far propria l’intenzione e a scavalcare questi ostacoli fisici e mentali, sarà il risultato autentico della performance e la vera sceneggiatura del film. Perché il performance-based film (il cinema basato sulla performance art) vive di intenzioni e non di motivazioni; il performer chiede “cosa devo fare”, non “chi sono, come mi devo sentire”. Il "chi sono” qui non esiste; nella performance art sei sempre te stesso. Non si tratta solo di cinema di improvvisazione; è un linguaggio altro che si basa su pratiche e dinamiche specifiche.
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* i performer che hanno lavorato nel film "Ofelia non Annega": Giulio Bianchini, Daniela Cavallini, Marzia De Maria, Sylvia Di Ianni, Francesca Fini, Marco Fioramanti, Alessia Latorre, Letizia Lucchini, Alessandro Parise, Simona Sorbello, Inanna Trillis, Ilaria Campiglia, Chiara Catalano, Marilena Di Prospero, Ivan Macera, Nunzia Picciallo, Daniele Sirotti, Dario Spampinato
La donna, il teatro shakespeareano e l'arte contemporanea: quale è stata la fonte di ispirazione che Le ha consentito di coniugare insieme questi elementi?
Quali sono i suoi prossimi progetti?
Sto lavorando ad un nuovo film che si chiama “Men at war”. Come “Ofelia non annega”, il film è un ibrido che giustappone immagini d’archivio e azioni che avvengono nell’immanenza della performance art. L’archivio in questo caso sarà quello di pubblico dominio della fondazione Prelinger, che documenta la storia americana degli anni ’50 e ’60. E’ un film che parla dello stereotipo della virilità nella cultura occidentale, ed è ispirato al caos sociale e politico che gli Usa stanno vivendo in questo momento.
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OFELIA NON ANNEGA è un film-collage, un film stratificato, un film fatto di ibridazioni. Il film è stato realizzato integrando materiali tratti dall’Archivio dell’Istituto Luce - selezionati tra quelli che raccontano la società italiana tra gli anni ’40 e ’70 - e videoperformance originali che Francesca Fini ha elaborato su ispirazione del repertorio stesso. Il film tesse una trama di linguaggi apparentemente incompatibili, accomunati però dal macro-tema rappresentato dal concetto di avanguardia artistica: come quest’idea viene interpretata da un’artista che la vive come pratica quotidiana, e come è stata invece articolata nel racconto dell’Istituto Luce, custode degli aspetti sacri e profani della società italiana. Al centro di tutto c’è un’Ofelia diversa da quella della tradizione letteraria: non l'eterna adolescente fragile, ma tante donne diverse per colori, fattezze, età. Un’Ofelia moderna che non si perde nei boschi di Danimarca, ma nei taglienti paesaggi laziali: dalle suggestioni industriali del Gazometro di Roma al Centro Rottami di Cisterna di Latina, dalle aride cave di tufo di Riano alla Villa Futuristica della famiglia Perugini a Fregene. Un’Ofelia che alla fine rinuncia al suo destino di eroina romantica per diventare una “persona normale”.
Regia Francesca Fini
Performer Giulio Bianchini, Daniela Cavallini, Marzia De Maria, Sylvia Di Ianni, Francesca Fini, Marco Fioramanti, Alessia Latorre, Letizia Lucchini, Alessandro Parise, Simona Sorbello, Inanna Trillis e con la gentile partecipazione di Ilaria Campiglia, Chiara Catalano, Marilena Di Prospero, Ivan Macera, Nunzia Picciallo, Daniele Sirotti, Dario Spampinato
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